Allenamenti di ieri e di oggi…

“Sono 30 anni che alleno in questo modo e ho tirato fuori campioni e grandi atleti”

“Gli atleti di questo sport si sono sempre allenati così, anche i più grandi campioni del passato.”

Quante volte ho sentito queste frasi, ogni volta è la stessa storia, cerchi di far capire a qualche allenatore un po’ datato (non per l’età, ma per la mentalità) che ormai i tempi sono cambiati, che i più recenti studi hanno smentito le credenze del passato riguardo allenamenti e forma fisica ma niente, ti guarda dall’alto in basso e ti dice che si è sempre trovato bene ad allenare in un certo modo, e se in questo particolare periodo non ha più agonisti è perchè i ragazzi d’oggi preferiscono fare aperitivi, andare in discoteca o giocare ai videogiochi.

Direi che è una scusa un po’ banale e, magari, è un po’ troppo semplice far ricadere la colpa solo sulla società odierna.

Altre fantastiche frasi con nessun fondamento scientifico sono: “Non toccare i pesi altrimenti diventi lento” oppure, negli sport da combattimento “Devi essere preparato per 3 riprese alla massima intensità, quindi fanne 20 e non ti fermerà nessuno”. Sono cose che dette così fanno sorridere, ma sono distruttive per un atleta, o per chi vuole diventare tale. I velocisti, 100 e 200 metri piani, sono gli uomini più veloci del pianeta e fanno un grande uso, sapientemente programmato, dei sovraccarichi. Altri atleti come i giocatori di football americano e rugby sono degli individui che facilmente superano i 100 kg e sono sempre in palestra a sollevare carichi enormi ma hanno uno sprint e una agilità imbarazzanti. I campioni di boxe che durante la competizione devono lavorare sulle 12 riprese, non si allenano per farne 60, ma preferiscono condizionare il proprio corpo, e la mente, per riuscire a dare il 200% in quelle 12 riprese.

Grazie ad internet e ai social media, abbiamo la possibilità di vedere come si comportano i trainer e gli atleti dall’altra parte del mondo in tempo reale, possiamo leggere le ultime review scientifiche con i risultati dei più recenti studi condotti da professionisti, possiamo frequentare corsi di aggiornamento o leggere articoli scritti dai migliori preparatori di tutto il mondo. Possiamo imparare anche come comunicare con gli atleti che dobbiamo seguire e che affidano a noi il loro futuro, perchè cose da non sottovalutare sono la comunicazione, il rapporto che si costruisce tra allenatore ed atleta e la capacità di ottimizzare la condizione psicologica dell’atleta per permettergli di dare il massimo, durante gli allenamenti e in gara.

Ma, purtroppo, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.



Compila il quiz
×