Allenatore… diritti e doveri.

Essere un allenatore è sicuramente una cosa interessante perché si ha una voce in capitolo e si viene rispettati.

Ma non è tutto oro quello che luccica.

La differenza.

C’è una sostanziale differenza tra fare l’allenatore ed esserlo.

Per fare l’allenatore basta che ci sia una palestra, una società sportiva o un ente che ci scelga per portare avanti un corso. In alternativa basta trovare una struttura adatta ad ospitare degli allievi e seguire un programma.

Essere un allenatore è molto diverso:

  • capire cosa si vuole e cosa si può insegnare.
  • decidere a chi rivolgere maggiormente la nostra attenzione (in base alle nostre competenze).
  • imparare a vedere il mondo sotto altri punti di vista.
  • imparare ad entrare in contatto e comunicare con gli altri.

Questi sono i punti da tenere in considerazione se vogliamo intraprendere questo percorso. Andando avanti ce ne saranno molti altri da seguire ma per iniziare questi sono i più importanti.

I diritti dell’allenatore.

Nessuno nasce capace di far qualcosa e raramente ci si presenta l’opportunità di essere affiancati da qualcuno che ci insegni almeno le basi prima che la responsabilità sia tutta nostra.

Molto spesso chi inizia a fare questo lavoro sta cogliendo al volo un’occasione che gli viene data a causa di una necessità, quindi si trova a dover passare da allievo ad allenatore nel giro di pochissimo tempo.

Dovrà essere sua premura imparare ad insegnare e relazionarsi con gli allievi in breve tempo ma deve avere il diritto di sbagliare (nel limite dell’accettabile) e di correggere i propri sbagli per poter imparare.

Deve essere supportato da quello che è il suo team e deve essere spronato a dare il meglio di sé per costruire una solida base di autostima che gli consentirà di trasmettere sicurezza a chi frequenta i suoi corsi. Una pacca sulla spalla è la cosa migliore che si possa dare o ricevere da un collega.

Non deve essere umiliato sopratutto in pubblico, se ci sono dei problemi o se sta sbagliando qualcosa è cosa buona comunicarglielo in privato, non davanti ai colleghi o agli allievi.

Gli si deve dare la possibilità di apportare modifiche ad un sistema se queste possono migliorare qualcosa.

I doveri dell’allenatore.

Nel contempo avrà anche dei doveri:

  • seguire un percorso di formazione e dei corsi di aggiornamento (questa parte è essenziale).
  • essere un esempio per i suoi allievi, sopratutto per i più giovani.
  • capire quando ad una persona serve aiuto, con qualche parola di conforto, con qualche consiglio o con una opportuna strigliata.
  • trasmettere sicurezza e serenità.
  • essere umile e non aver vergogna di ammettere di non saper qualcosa.
  • rispettare tutti, dal più giovane al più anziano, dal novizio al più esperto.

 

I doveri e le responsabilità sono tanti ma le soddisfazioni sono incredibili dall’atleta che vince una competizione all’allievo che vince una sua paura.

Sarà pure un duro lavoro ma qualcuno dovrà farlo.

 

 



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