Krav maga, realmente efficace o moda passeggera?

Un sistema di combattimento ravvicinato, di origine ebraica, nato nella prima meta del ‘900 dall’esperienza in campo militare e nei combattimenti di Imi Lichtenfeld.
Inizialmente Imi Lichtenfeld venne incaricato di addestrare i corpi d’élite israeliani, e, dopo il suo ritiro dall’esercito, sviluppò il Krav Maga come sistema di difesa personale, con particolare attenzione alle componenti tecniche, tattiche e strategiche.
Gli ambiti di utilizzo del Krav Maga sono:
• Difesa personale per civili
• Tecniche di protezione per VIP
• Tecniche di combattimento per reparti dell’esercito
• Tecniche di controllo e difesa per le forze dell’ordine

Negli ultimi decenni diventò un fenomeno mediatico e cominciarono ad affiorare negli anni ’80 i primi corsi.

Ultimamente viene confuso con uno sport da combattimento o un’arte marziale e pseudo-corsi di Krav Maga o, peggio, di difesa personale spuntano da ogni angolo.

Purtroppo il 90% di questi corsi sono solo degli adattamenti di tecniche di arti marziali o sport da combattimento ad una possibile situazione di pericolo nella vita reale; creando false illusioni nel praticante, in quanto, IL RING NON E’ LA STRADA.

Il Krav Maga, soprattutto quello proposto da alcune scuole, è un sistema codificato di tecniche per la salvaguardia della persona. La parola sistema permette di capire immediatamente che non è un insieme di tecniche e nozioni presentate a caso, ma secondo uno schema ben preciso, per facilitare l’apprendimento del praticante, attraverso opportune regressioni e progressioni.

I punti salienti del Krav Maga sono:
Preparazione psicologica
• Strategia
• Tecnica
• Preparazione fisica
Ciò che contraddistingue questo sistema è l’immediatezza e la relativa semplicità d’apprendimento, grazie al sapiente sfruttamento delle reazioni istintive dell’uomo.
Non essendo uno sport, questo sistema comprende colpi ai genitali, alla carotide, agli occhi e a tutte le parti più sensibili e delicate del corpo umano, con l’unico intento di neutralizzare l’aggressore nel minor tempo possibile, per far si che cessi di essere un pericolo per noi o per gli altri.

Arriviamo al punto dolente, la richiesta crescente di corsi di autodifesa, conseguenza di una insicurezza generale sempre in aumento, spinge individui non qualificati e senza nessun tipo di esperienza a proporsi come istruttori di difesa personale o addirittura di Krav Maga, con dei metodi di insegnamento alquanto discutibili. Insegnare ad un neofita tecniche segrete per disarmare un malintenzionato, armato di coltello o di arma da fuoco, senza aver nemmeno provato a ricercare le emozioni (paura, terrore, rabbia) derivanti da una situazione di pericolo, è sinonimo di mancanza di professionalità in primis, ma sopratutto di incoscienza.

La prima cosa a cui bisogna pensare in caso di aggressione è la propria incolumità, non i soldi o il cellulare.

Per concludere, come sempre, bisogna informarsi prima di investire soldi, tempo ed energie e prima di mettere la propria sicurezza nelle mani del primo che capita. Quando, finalmente si trova la struttura o l’istruttore giusto, siamo pronti per dedicarci completamente a questa nuova esperienza.

Vedi anche: “Arti marziali o difesa personale?



Compila il quiz
×