Boxe, la nobile arte

Tra tutte le arti marziali e gli sport da combattimento se ne distingue uno, innanzitutto per la sua storia millenaria, poi per la sua solo apparente semplicità, la Boxe.

Un po’ di storia.

La boxe, o pugilato, può essere definita tranquillamente lo sport da combattimento più antico di tutti, con addirittura elementi che riportano al tempo dei Sumeri, ma la sua origine è ancora più antica, perchè nasce nell’esatto momento in cui l’uomo scopre che il pugno può essere usato come arma.

Il nome pugilato, deriva dal latino “pugil” che significa “atleta che lotta coi pugni”.

Il pugilato era presente nelle olimpiadi più antiche, con varie tipologie di “guanti” come gli himántes, gli sphaîrai e gli oxýs, composti da strisce di cuoio che servivano a rendere più duro l’impatto col corpo dell’avversario.

Negli ultimi secoli questo stile di combattimento ha subito diverse modifiche e, intorno al 1700, in Inghilterra, inizia la storia del pugilato moderno con l’introduzione di un regolamento per renderlo più “sport”.

La tecnica.

Ho parlato di “apparente semplicità” perchè, a differenza di tutti gli altri sport da combattimento e arti marziali, conta solo 3 principali tipi di colpi:

  • I diretti, che colpiscono frontalmente.
  • I ganci, che colpiscono lateralmente.
  • I montanti, che colpiscono dal basso.

Anche le parti del corpo che si possono colpire sono molto limitate, si possono sferrare colpi solo sopra la cintura e non è permesso colpire la parte posteriore del corpo, tutto questo per limitare (per quanto possibile) i danni e preservare l’atleta.

Grazie ad un’evoluzione che dura millenni si è arrivati ad una ottimizzazione della tecnica per massimizzare l’efficacia e la rapidità di colpi e movimenti (schivate e uscite di traiettoria).

Un pugno di un pugile non potrà mai essere identificato con la semplice distensione del braccio, ma con il sapiente e  impeccabile utilizzo delle catene cinetiche per dare vita a movimenti estremamente complessi, ma nello stesso tempo rapidi e fluidi, arrivando all’espressione della massima potenza possibile.

Le regole.

Questo sport si divide principalmente in dilettantismo e professionismo, con molte differenze a livello di regolamento, durata della competizione e protezioni.

Le competizioni tra dilettanti durano tre riprese, da 2 o 3 minuti in base anche all’età dei pugili, con protezioni (caschetto e guantoni) più pesanti per prevenire la maggior parte dei danni, raggiunto un certo numero di incontri si passerà ad incontri senza caschetto, sempre come dilettanti.

Andando ancora avanti c’è la possibilità di passare al professionismo, la durata delle riprese sarà sempre di 3 minuti intervallati da un minuto di pausa e si andrà da un minimo di 6 riprese ad un massimo di 12, i guantoni saranno più leggeri e non verrà più usato il caschetto.

Considerazioni.

Un ottimo connubio tra mente (riflessi e capacità di adattamento) e corpo (potenza, velocità, agilità e resistenza) lo rendono uno sport da combattimento estremamente efficace, in tutte le prime competizioni “miste”, con combattenti che arrivavano da discipline differenti, il pugile è sempre stato l’avversario più temuto, e oggi con l’avvento di discipline come MMA, gli atleti detti “striker“, sono tra i più forti.

Grazie a questo sport moltissimi ragazzi dei paesi più poveri vengono tolti dalla strada e tramite il rigore, la disciplina e le quotidiane sfide da superare in breve tempo abbandonano il loro vecchio stile di vita e riescono a immettersi nel mondo del lavoro con tutte le carte in regola per costruirsi un futuro.

Il pugilato è famoso per essere uno sport povero ed essenziale, uno sport di strada; innumerevoli campioni hanno iniziato la loro carriera per poter guadagnare un po’ di denaro e sopravvivere alle precarie condizioni economiche in cui vivevano senza doversi spingere a delinquere.

Non è una moda, ma una occasione.

Grazie alla complessità motoria di tutti i suoi movimenti, l’utilizzo di catene cinetiche per compiere ogni gesto e lo sviluppo delle varie capacità motorie, la preparazione del pugilato è ottima per individui di qualsiasi età, dai bambini che devono imparare a conoscere il proprio corpo e divertirsi a persone, anche di una certa età, che devono recuperare schemi motori ormai persi.

Infine è necessario menzionare due lezioni molto importanti che il pugilato ci insegna:

  • Non possiamo dare agli altri la colpa della nostra sconfitta, perchè sul ring siamo soli.
  • Si può essere forti quanto si vuole ma la vita ci assesterà dei colpi molto pesanti che potranno metterci in ginocchio, siamo noi che dobbiamo rialzarci e vincere.

 



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